La tutoria nella scuola media

Da Tuttoleone 03-2019, un intervento dei proff. P. Nicola Bordogna S.I. e Luca Diliberto sull’attività tutoriale all’interno della scuola media e le novità dell’anno 2019-2020.

Una urgenza

Essere attenti, in varie forme, al percorso di crescita dei ragazzi non è una scelta che si fa ora, ma è un tratto fondamentale della educazione concreta messa in atto nella nostra scuola secondaria di primo grado da tanti anni, ispirandosi al modello ideale della pedagogia ignaziana; lo raccontano le storie di molti docenti che si sono alternati nel tempo all’interno delle classi e le vicende personali di moltissimi studenti, che non sono note se non in minima parte.

Ciò che oggi spinge a riconsiderare gli strumenti per meglio attuare un accompagnamento significativo di ragazzi e ragazze è il quadro complessivo delle questioni che emerge giorno dopo giorno, con la percezione di vivere in uno stato di perenne emergenza di fronte a nuove e più complesse problematiche che l’età preadolescenziale, nel suo brusco distaccarsi dal mondo infantile, per indossare in fretta abiti ed abitudini più adulte, ci pone davanti.

Tutti, in modo istintivo, cogliamo l’urgenza di esplorare modi nuovi in cui tradurre la “cura personale”, che risultino utili perché veramente al servizio di un orizzonte ampio; mentre ci chiniamo, preoccupati, sul singolo “caso”, che è poi nient’altro che vita che si dipana di fronte a noi e domanda attenzione, vorremmo saper rispondere senza ansia, senza annaspare. Vorremmo provare ad ascoltare, ed a rispondere.

Moltiplicare i riferimenti

Nelle Linee guida per le scuole della rete Gesuiti Educazione un intero capitolo è dedicato alla tutoria; vi si afferma che “la tutoria è prima di tutto un atteggiamento pedagogico profondo, una qualità di relazione, una mentalità che è propria di tutta la comunità educante […]. Tuttavia, è necessario ed opportuno che siano scelte alcune persone che assumano questo ruolo in modo esplicito, condiviso dai dirigenti e dai colleghi” (p. 92).

Al momento, nella nostra scuola secondaria di primo grado, l’attenzione alla crescita dei nostri alunni ed alle sue problematiche si traduce in due percorsi intrecciati: una responsabilità generale e specifica che è presa in carico dal referente di classe ed una “tutoria condivisa” attraverso interventi svolti nella forma di corresponsabilità da parte dei consigli di classe.

Ciò che ora si immagina è rafforzare questa organizzazione attraverso l’inserimento di una serie di figure tutoriali che, formate in modo specifico all’ascolto delle questioni educative, possano svolgere interventi in modo continuativo e disteso. In particolare, a partire dall’A.S. 2019-20 si costituisce una equipe educativa, che attiva percorsi di ascolto, attraverso colloqui individualizzati, a partire dalle quattro aree indicate nelle Linee guida: metodo di studio, socializzazione, riflessione sulle esperienze, orientamento; essa sarà costituita da tutti i referenti delle classi prime e da un tutor per ciascuna classe nelle classi seconde che sperimenti nelle classi con regolarità lo strumento del colloquio individuale.

L’equipe educativa è il luogo in cui sarà possibile confrontarsi sulle problematiche educative emergenti, crescere in uno stile di accompagnamento condiviso ed evangelicamente fondato, individuare strategie di intervento. I tutor non sostituiscono il quotidiano lavoro dei referenti di classe ma lo affiancano in base alle necessità che si manifestano nel corso del cammino annuale.

Attenzioni da avere

Nella equipe educativa un tema fondamentale su cui lavorare dovrebbe essere quello della fiducia, come piano necessario per avviare un colloquio o anche solo per aprire un primo percorso di comunicazione. Occorrerà in tale direzione identificare un profilo docente capace di alimentare nella verità un contesto fiduciale e momenti (formali ed informali) nei quali sia possibile per gli studenti individuare i docenti scelti come personalità a cui sia possibile rivolgersi.

Molto importante far percepire l’attività tutoriale come strumento sussidiario e non sostitutivo e tantomeno alternativo all’impegno di comprensione e di accompagnamento che già si fa nelle classi attraverso una molteplicità di attori: docenti referenti, docenti di religione, docenti di educazione fisica, docenti di formazione umana, assistenti ed, in ultimo, lo stesso coordinatore didattico.

L’accompagnamento tutoriale ed il colloquio individuale dovrebbero nel tempo essere percepiti come modalità ordinaria di attenzione alla crescita di ciascun/a ragazzo/a e non come strumenti eccezionali per interventi su cosiddette emergenze.

Tutti siamo consapevoli che ciò che un tempo poteva essere considerato eccezionale ora non è niente altro che una forma differente di normalità. Non ci sono problemi da affrontare (magari, con affanno) ma vita da accogliere.

Padre Nicola Bordogna S.I.
Prof. Luca Diliberto

Prof. Luca Diliberto
P. Nicola Bordogna S.I.

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