“Ciò che Itaca vuole significare”

I maturandi dei nostri Collegi sono stati a novembre in viaggio di istruzione in Grecia. Il racconto da Tuttoleone 04-2019

(Da Tuttoleone 04-2019)

I maturanti e le maturande della Rete Scuole Ignaziane nella grande foto di gruppo all’ingresso del Museo Archeologico Nazionale di Atene

Dal 10 al 15 novembre si è svolto il viaggio di istruzione in Grecia delle classi di Maturità dei collegi dei Gesuiti di Palermo, Napoli, Roma, Torino e Milano.

230 tra studenti, padri Gesuiti e professori hanno vissuto giornate intense alla scoperta dei resti della gloriosa civiltà ellenica, di antichi tesori a lungo sepolti, ma anche delle tracce del primo Cristianesimo.

Il viaggio è cominciato tra le sacre rovine di Delfi e terminato nell’antica Corinto, luogo della predicazione di San Paolo, passando per le Meteore ed una cosmopolita Atene, che si stava preparando a far memoria della sanguinosa rivolta del Politecnico (17 novembre 1973).

Vi raccontiamo in breve le tappe di questo viaggio, come lo hanno vissuto gli studenti della nostra scuola. La sintesi conclusiva è di padre Nicola Bordogna SJ, che ha accompagnato il gruppo.

10 novembre, primo giorno – Da Milano a Delfi

Il viaggio di Maturità quest’anno si è svolto in Grecia, alla scoperta delle antiche origini della civiltà occidentale. Già dalla partenza sapevamo che sarebbe stata una gita speciale: stranamente eravamo tutti in orario, e pure l’aereo. Dopo un viaggio tranquillo siamo giunti a Delfi, città che già dal nome (in greco significa utero) rimanda alla nascita della nostra civiltà.

All’arrivo in hotel abbiamo assistito alla presentazione del viaggio preparata dagli studenti del collegio di Palermo. Abbiamo ripassato l’itinerario, anche in chiave simbolica.

La serata si è conclusa in un locale dedicato a noi nel mezzo del paese, che sembrava desolato; il tutto è stato accompagnato da una spettacolare performance di ballo da parte della professoressa Scaglioni. È stato l’inizio perfetto di un’ultima gita per la nostra grande famiglia.

Mattia Imeri, V Scientifico B

1 novembre, secondo giorno – Delfi

Certezza, qualcosa che non necessita di dimostrazione e che accettiamo come già verificato per se stesso. Il sito archeologico del tempio di Apollo a Delfi pur essendo ridotto in rovina emana comunque un’aria arcaica, immergendo il luogo in una dimensione extratemporale.

I Greci tentavano di incarnare nella loro quotidianità la massima, che era incisa sul fronte del tempio, γνῶθι σαυτόν, ovvero conosci te stesso. Il precetto tuttavia conservava un significato più profondo di quanto sembri: lo sguardo introspettivo permetteva di correggere le proprie imperfezioni affinché il singolo divenisse consapevole della comunità di cui era parte e contribuisse all’avanzamento della collettività.

Il messaggio si rivela di prodigiosa attualità, perciò acquisiamo una certezza: lo sguardo sul passato e il recupero di alcuni valori deve costituire le fondamenta della società odierna affinché essa sia veramente umana.

Emanuele Ebreo, V Scientifico A

12 novembre, terzo giorno – Meteore

Oggi abbiamo visitato le Meteore. Ci è stato spiegato il significato di Meteora, in lingua greca Μετέωρα, che vuol dire letteralmente in mezzo all’aria, sospeso in aria o in alto nei cieli.

Si tratta di una famosa località situata nel nord della Grecia, in Tessaglia, caratterizzata da imponenti falesie sulla cui sommità furono costruiti monasteri difficilmente accessibili.

Credo che visitare le Meteore significhi sbalordirsi che la natura, e l’opera dell’uomo siano riusciti a concentrare in un luogo così sperduto e isolato così tanta bellezza, armonia e misticismo.

La vista sulle Meteore, complice una giornata nuvolosa, ci ha trasmesso un’immensità spaziale comparabile all’opera artistica di Friedrich Il viandante sul mare di nebbia. I monasteri che abbiamo visitato sono la perfetta rappresentazione di quanto di più semplice e radicale esiste al mondo.

In seguito alla visita ai monasteri ci siamo diretti verso Atene, con ben 6 ore di viaggio in pullman! Abbiamo trascorso una piacevole serata fra i locali e le piazze più gettonate della città.

Margherita Villa, V Sportivo

Pioggia sull’Acropoli. Secondo il detto eracliteo: “Gita bagnata, gita fortunata!”

13 novembre, quarto giorno – Atene

La nostra giornata è iniziata con la consueta preghiera e con un invito ad avere fiducia nel prossimo. Solo in questo modo è infatti possibile vivere a pieno un esperienza di gruppo come il viaggio che abbiamo intrapreso. Con questo spirito siamo partiti per la visita di Atene, città ricca di bellezze culturali ma anche piena di forti contrasti. Abbiamo visitato il Museo dell’Acropoli con i suoi reperti unici e successivamente ci siamo diretti a piedi verso il Partenone, dove ci siamo trovati di fronte ad una realtà che avevamo solo immaginato dai banchi di scuola.

Ben diverso invece dal paesaggio dell’Acropoli quello del centro di Atene. La città che la circonda infatti è in forte contrasto, poco curata e in alcuni quartieri un po’ abbandonata al degrado. Durante la giornata purtroppo il tempo non è stato a nostro favore e abbiamo concluso la visita prima del previsto in quanto la pioggia ci ha impedito di continuare il percorso a piedi, tornando in albergo con due visioni della città quasi opposte.

Beatrice Mocciaro e Marta Gionso, V Classico

La S. Messa celebrata da Padre Salvo (al centro) e Padre Nicola (a sinistra)

14 novembre, quinto giorno – Corinto e Atene

Il quinto giorno di questa gita in Grecia ci siamo recati in mattinata a Corinto, facendo sosta presso l’omonimo canale, che connette il Mar Ionio e il Mar Egeo. Una volta arrivati a destinazione abbiamo celebrato la Messa tra i resti del sito archeologico, che successivamente abbiamo visitato.

Nel pomeriggio, rientrati ad Atene, abbiamo scoperto i preziosi reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale. Grazie a questa visita non solo ci siamo arricchiti di nuove conoscenze sul passato, ma abbiamo riflettuto e compreso, in maniera più approfondita, le basi storiche e culturali che hanno influenzato ciò che oggi caratterizza non solo la Grecia moderna, ma anche il nostro Paese.

In serata abbiamo partecipato ad una conferenza tenuta dal dottor Maurizio De Rosa, traduttore in lingua italiana della miglior letteratura greca e autore di una recente Storia della lingua greca. De Rosa ci ha fatto notare come la lingua italiana sia stata abbondantemente influenzata dal greco antico.

Torno alla Messa: è stato un momento di forte valenza, che ha dato a tutti la possibilità di riflettere su temi che sono a noi molto vicini. Si sta concludendo un ciclo, si sta concludendo la nostra carriera scolastica. È emersa la consapevolezza che quella sarebbe stata una delle nostre ultime Messe da studenti, la nostra ultima gita di classe. Rendersi conto di tutto ciò non solo ha suscitato in noi un senso di malinconia nel ricordare ciò che è stata la nostra vita negli ultimi cinque anni di Liceo, ma ci ha anche trasmesso un senso di gratitudine rivolto a tutti coloro che con un duro impegno ogni giorno hanno dato e continuano a dare un contributo nel formarci e renderci le persone che oggi siamo.

Ada Maione, V Scientifico C

15 novembre, sesto giorno – Ritorno a casa

La consistenza di un viaggio si inizia a scorgere proprio nel momento del ritorno, quando, ritrovando i luoghi della tua quotidianità, percepisci una strana sensazione di spaesamento dettata dalla consapevolezza che essi ti appaiono un po’ diversi da come li avevi lasciati alla partenza.

Al rientro da questo viaggio ci appaiono più chiare le parole di Konstantinos Kavafis, con cui avevamo inaugurato il nostro itinerario a Delfi:

Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Forse ci saremmo aspettati di vedere un’altra Grecia, una Grecia più simile all’ideale di culla della cultura e della civiltà che avevamo in mente; forse ci saremmo aspettati altro da un viaggio di Maturità, che conclude un ciclo importante e intenso di studi; forse ci saremmo aspettati…

Certamente ritorniamo ai luoghi della nostra quotidianità più savi, con una maggior consapevolezza di quanto abbiamo ricevuto in questi anni e soprattutto più desiderosi di affrontare le sfide che il mondo saprà offrirci, con tutte le sue contraddizioni e opportunità.

Padre Nicola Bordogna S.I.

Momento di relax alla grande vetrata panoramica del Museo Archeologico Nazionale in Atene

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