Il Leone ospite in via Parini

(fonte: Ex-News 02-2016)

Nell’immediato dopoguerra il Leone, lasciata la storica sede di Porta Nuova ampiamente distrutta dai bombardamenti alleati nel ’43-’44, si trasferì in via Parini, ospite di un collegio di religiose.

In questa sede provvisoria, molto modesta rispetto all’edificio del tradizionale Istituto (stile liberty accettabile e solennemente dignitoso), vennero riprese regolarmente l’attività religiosa, didattica e di assistenza del vecchio collegio dei Padri Gesuiti, con la presenza dei vecchi insegnanti, con lo storico ineguagliabile grande Rettore (Padre B. Andretta), e dei “fratelli” assegnati ai vari compiti organizzativi della Comunità e degli allievi. Altra figura storica il Fratello Paoletti, austero contabile e distributore di materiale didattico (molto parco nell’assegnare la cancelleria…).

Tra le attività collaterali, ma non meno importanti, si sviluppò l’Associazione Ex-Alunni, che ebbe in Enzo Sala l’instancabile ed entusiasta promotore dell’organizzazione in embrione. A lui si deve anche l’iniziativa dell’istituzione dell’Ente Internazionale, che si sviluppò in seguito su larga scala e che ebbe, tra i primi, il memorabile Congresso di Anversa (1958, anno dell’Expo di Bruxelles, dove pure fu rilevante la presenza degli Ex-Alunni dei Padri Gesuiti al padiglione della Città del Vaticano).

Ma un ricordo particolare merita Enrico Ricci, Presidente dell’Associazione Ex-Alunni di Milano per alcuni anni, che ebbe la forza di creare tra tutti noi un clima di amicizia e di piacevole frequentazione, stimolando interessi comuni tra i giovani, entusiasti e suggeritori di nuovi progetti, e gli allievi più anziani, pur sempre nel “range” dell’iniziale età media, ma all’occhio di noi ventenni visti come veterani.

Eravamo entusiasti, al fianco di Enzo Sala, Dell’Orto, Lambarova, Moretti, Scagliotti ed altri ancora che mi sento di non ricordare (alla soglia dei 90 anni la memoria fa qualche scherzo…). Ma in particolare desidero richiamare qualche aneddoto (in realtà storia reale) sul Presidente Ricci, con il quale ebbi un particolare rapporto di confidenza e collaborazione come Consigliere (ahimè inesperto ed inefficiente) dell’Associazione. Ricci fu l’iniziatore del “Farrum Ambrosiano”. Nel suo incontrollabile e simpatico entusiasmo, egli organizzava riunioni ed incontri, sempre supportati con grande generosità ed abbondanza di “becchime”. Tra questi c’era il tradizionale incontro pre-natalizio, con grande rifornimento di aperitivi, salatini, dolciumi e, soprattutto, di ottimo panettone (Ricci era uno dei più rinomati pasticcieri di Milano, con sede in Piazza della Repubblica).

Ad un certo punto volle istituzionalizzare questo evento, definirlo appunto come sopra ricordato e rendendolo tradizionale: dopo quasi settant’anni viene regolarmente organizzato.

Ricci era un uomo di generosità infinita e… incontrollabile ma, come tutti gli imprenditori seri, non si lasciava sfuggire nel lavoro la necessaria serietà e concretezza. Amava dire (in un ottimo milanese che non oso scrivere, per non risvegliare la mobilità dello scheletro di Carlo Porta…) “società dispari, mai in più di due!”.

Scusate se, per motivi anagrafici, sono in illimitato “laudator temporis acti”… Ancora oggi, entrando nell’Istituto, non posso non andare con la memoria alle visite che ci faceva, alle riunioni di consiglio, il grande Padre Enrico Pozzi, incontrollabile (nel progettare iniziative di ottimo livello) e acutissimo “amministratore” della comunità, che ci parlava, sulla carta, del nuovo Leone, per il quale si era veramente occupato di tutto (anche di raccogliere adeguatamente i necessari finanziamenti).

E’ bello, nella vecchiaia, rivedere la carrellata dei ricordi più importanti di una ormai lunga vita: tra questi, quelli legati al Leone sono i più belli. Forse perché ricordano anche la gioventù…

L’Associazione degli Ex-Alunni ci dà spesso motivo di rivivere alcuni momenti di entusiasmo e vitalità. I suoi giovani Presidenti, dei quali Paolo è l’ultimo entusiasta e valido rappresentante, ci aiutano a ritornare al passato e a favorire quell’incontro intergenerazionale del quale Enrico Ricci è sempre stato uno dei più autorevoli sostenitori.

Carlo Grassi

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