La vedo bene…

Da Tuttoleone 01-2021, il ricordo di Fratel Gianni Stella S.I., che ci ha lasciato il 15 dicembre 2020.

Mi è stato chiesto di scrivere di f. Stella, un compito non semplice perché si tratta di un uomo che non era estraneo a nessuno, dentro e fuori dal Leone, con tante relazioni personali, protagonista della storia della nostra scuola e di tante storie minime non meno significative.

Invece di scrivere solo i miei ricordi personali, vorrei dare il via ad altri interventi che spero possano trovare spazio su Tuttoleone o su altri canali del Leone in modo che le tante persone che lo hanno incontrato contribuiscano a conservarne la memoria.

Ci provo con un elenco, che potrebbe essere sicuramente ampliato, chiamando a raccolta protagonisti e testimoni.

Gli anni di Triuggio

Fr. Stella ne parlava con grande nostalgia. Nella grande casa di esercizi aveva avvicinato tanti giovani mantenendo i contatti anche quando nascevano coppie da sposare e figli da battezzare. Non mancavano le rimpatriate che, come sapeva fare lui, erano occasioni di autentica festa. Molti quelli che passavano poi dal Leone per continuare i colloqui e ravvivare l’amicizia.

Insegnante alla Scuola Media

Sono stati sicuramente gli anni più fecondi e di grande soddisfazioni per lui. Non di rado incontro suoi Ex-Alunni, tornati al Leone da genitori, che mi eecitano a memoria e in ordine rigoroso i libri dell’Antico Testamento o l’elenco delle lettere paoline: contenuti e non competenze, si direbbe oggi, ma che, sedimentati, danno ancora frutti in età adulta.

Assistente delle Mamme Missionarie

Raccolse il testimone da p. Springhetti portando avanti tante iniziative, ma inventandone altre con la creatività e l’operosità che lo distinguevano. Forse sono pochi oggi i devoti al Sacro Cuore di Gesù, ma per anni ogni primo venerdì del mese il Leone era invaso dal profumo di incenso che f. Stella usava con generosità durante le adorazioni eucaristiche che coinvolgevano tante signore, mamme e nonne missionarie, fedelissime anche alle catechesi che preparava con grande cura, studiando e meditando.

I viaggi e i pellegrinaggi

Impossibile censire queste attività che lo occupavano con una programmazione meticolosa. Accanto ai grandi viaggi estivi (lo accompagnai in Spagna, Romania, Russia, Israele), ci furono innumerevoli pellegrinaggi nei più famosi e nei più remoti santuari, spesso in coppia con il p. Pretato e affiancato da tanti collaboratori con incarichi precisi. Da segnalare i campi estivi in Siria dove per parecchie estati accompagnò giovani volontari impegnati nel restauro del monastero di Mar Musa sotta la guida di p. Dall’Oglio.

Sagrestano

Gestiva oltre la chiesa grande altre sei, sette cappelle, un lavoro nascosto ma indispensabile per assicurare il decoro delle celebrazioni. Attento alla pulizia degli ambienti e degli arredi, rigoroso nel garantire forniture di materiali e aggiornamenti di ogni tipo, aveva una speciale sensibilità nella cura della liturgia: ogni cerimonia lo caricava di scrupolosa preoccupazione cercando di prevedere ogni momento e ogni gesto. Ligio alla norma, ma fantasioso anche nella preghiera: come dimenticare le sue invenzioni quali la consegna del sandalo, quella della croce o del sasso ai ragazzi che si preparavano ai sacramenti?

Assistente spirituale della Primaria

E’ stato l’ultimo incarico. Voglio credere che l’abbia accettato anche per affetto nei miei confronti. Ci siamo aiutati, consigliati, confrontati e scontrati per anni con l’intento di capire come rispondere ai bisogni dei più piccoli in campo spirituale. È stato fino all’ultimo un autentico catechista per me e anche per gli insegnanti.

Il Friuli e l’Udinese

Gli anni a Lonigo in noviziato, Triuggio, il Leone, ma nel cuore c’era Ceresetto, il suo paese natale. Ne parlavamo con gusto, figli di una provincia diversa, ma anche molto simile: non ho mai visitato il suo paesello eppure mi sembra di conoscerlo e di conoscere la sua gente, oltre al fratello, alla cognata e a qualche amico che ho davvero incontrato. Il Leone è anche “in provincia di Udine”… e per tanto ex leoniani la (seconda) squadra del cuore era, doveva essere, l’Udinese.

Il diaconato

Fr. Stella è stato uomo del servizio. Dopo la scuola e le chiese, la comunità era l’altro terreno di gioco, nascosto, privato, familiare: quando il Leone era nel silenzio e solo in piscina, nei campi e nelle palestre c’era vita, nelle salette della portineria lui, come altri gesuiti, riceveva singoli e coppie per la preparazione ai sacramenti, per gli esercizi spirituali, per una parola di conforto. Quante persone lo hanno scelto come accompagnatore spirituale, come confidente, per benedire le nozze o battezzare i figli; c’era anche chi lo sequestrava per qualche giorno e se lo portava in un convento per un ritiro spirituale.

E poi…

Lunghe chiacchierate (mormorazioni, le chiamava lui nel senso gesuitico del termine, per autoassolverci da qualche pettegolezzo), le sonore risate mentre lavava i piatti, la messa delle 18.30, i vespri della comunità che presiedeva con solennità accompagnati all’organo da p. Besana, la sua stanza museo, l’ufficio al terzo piano zeppo di fascicoli e fotocopie ma ordinatissimo, l’amore e la devozione per le icone, il sostegno alle missioni. E poi…


Calisto Rech
Coordinatore Didattico Scuola Primaria Istituto Leone XIII

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