Ciao Giulio…

“Un uomo buono” titola Tuttoleone di Dicembre 2020, nel ricordo di Padre Giulio Besana, scomparso il 16 novembre scorso.

…e se ricordet i temp indree /
quand che andavom a spazzà i pollee /
spazza i pollee robà i gaijnn /
ora pro nobis!

Nanni Svampa (cantante e fondatore del gruppo musicale “I Gufi”)

E così te ne se andato anche tu caro Giulio…

Hai attraversato i campi verdi della tua Bernareggio, i corridoi del tuo amato Leone – gli stessi che hai animato con la tua profonda bontà e la tua vasta cultura nel corso di più di 50 anni –, hai sistemato l’ultimo fascicolo di riviste in Biblioteca, e poi, voltandoti, hai riempito ancora una volta il tuo sguardo pieno di bontà verso la vallata della tua Gressoney, punteggiata di pini, dove amavi trascorrere le estati…

Lo hai fatto in silenzio, senza voler disturbare, come hai sempre fatto…

Lo hai fatto con il tuo sorriso sornione, con il tuo sguardo arguto, con la tua ironia sottile e sempre buona, sempre votata al bene e al buon umore… Lo hai fatto portando negli occhi e nel cuore il volto di tutti i tuoi alunni, intere generazioni, che hai sempre ricordato uno per uno grazie alla tua mente prodigiosa e al tuo grande amore…

Sei andato in Cielo, assieme ai tanti confratelli con cui in questi anni hai condiviso fatiche e gioie, e che sempre nominavi e portavi nel ricordo… Ora sei lassù, e stai abbracciando anche per noi tuo fratello, fr. Arturo…

Vi pensiamo mentre insieme ci proteggete con lo sguardo. Mentre ancora una volta ci canti una filastrocca popolare della tua Brianza e ci saluti, scherzoso, come ti piaceva fare nelle occasioni più intime:
Sono commosso / fino all’osso / perché di più non posso…”.

Ciao caro p. Besana, sarai sempre nei nostri cuori.


Vorrei ricordare padre Giulio immaginando che mi osservi mentre scrivo.

Perciò mi blocco subito e per ogni espressione che mi appresto ad usare lo vedo accennare un sorriso e domandarmi: “Ma davvero?”. Padre Giulio, amante dei libri, della letteratura, bibliotecario, sempre a contatto con le parole, ne restituiva poi poche quando si relazionava con gli altri.

Poche e a voce bassa. Non l’ho conosciuto come professore. L’ho conosciuto a Gressoney d’inverno, tra la metà degli anni ’80 e ’90, quando da studente e poi da assistente partecipavo ai soggiorni di Natale e di Carnevale.

Lui era il responsabile buono riconosciuto da tutti, insieme a quel sergente di ferro dal cuore grande che era fratel Parsani.

Memorabili quei soggiorni e lunghi: per quello natalizio si partiva il 26 dicembre e si rientrava il 6 gennaio. 100 e anche 150 ragazzi dalla Primaria ai Licei trascorrevano una vacanza bellissima tra lo sci, i giochi, poco studio, servizio ai tavoli, preghiere e processioni serali al gelo, cacce al tesoro predisposte all’alba dopo ore di pensatoio degli assistenti e terminate in cinque minuti.

In quell’esperienza ci siamo formati in tanti, si sono formate menti fertili come quelle di Eraldo Cacchione e Nicola Bordogna e di molti altri. Si sono creati legami, vai a sapere quali.

Padre Besana amava moltissimo Gressoney e ricordava spesso questi soggiorni, di cui riconosceva la ricchezza formativa. In tanti ricorderanno come padre Giulio riusciva a parlare di Gesù ai più piccoli, in modo semplice e diretto, e come quei piccoli lo ascoltassero incantati
a bocca aperta.

Per il resto era una presenza discreta, c’era sempre, ma non lo vedevi spesso. Un po’ come ora, non lo vedi, ma sarei pronto a scommettere che non è così lontano.

Grazie caro padre Giulio!

Vincenzo Sibillo

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