Una nuova terra in cui entrare

Padre Gianfranco Matarazzo S.I., Provinciale dei Gesuiti, propone un cammino di ascolto spirituale e di comunicazione.

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Prot. Prov. EUM 20/77 – 25 aprile 2020

A tutti i Confratelli della Provincia EUM
A tutti i collaboratori nella missione

Carissimi confratelli, carissime collaboratrici e collaboratori,

vi raggiungo nuovamente con il mio augurio di Resurrezione, in questo tempo di Pasqua che, come ha detto Papa Francesco vede, piuttosto, il mondo sospeso, come in un lungo Sabato Santo, tra la fase acuta dell’epidemia e il tempo successivo ancora indefinito.

In questo inedito tempo di Pasqua, il Vangelo che abbiamo ascoltato domenica scorsa è un invito, rivolto a tutti noi, ad accogliere Gesù Risorto nella nostra condizione personale, familiare e comunitaria di “porte chiuse” e di “paura” che è così simile a quella dei discepoli.

Vi invito a contemplare questo testo nella speranza e nella convinzione che, come vi scrivevo nell’ultima lettera, questo tempo possa essere propizio per noi, se riusciamo ad accogliere che questa infermità e paralisi, come spiega S. Ignazio nelle Costituzioni, «non sono di minor grazia della sanità» e che se ne possa «trarre da esse frutto non solo per sé, ma per l’edificazione degli altri» [Cost. 272].

Gesù Risorto, infatti, offre la Pace ai discepoli, li invia al mondo, rinnova la sua chiamata alla Chiesa e dona lo Spirito Santo perché guidi e santifichi i suoi. Anche noi non possiamo pensare di uscire rinnovati e confermati da questo tempo senza il dono e la grazia dello Spirito.

Vorrei perciò invitarvi ad un processo di ascolto dello Spirito che coinvolga ognuno di noi, le nostre comunità, le opere e tutto il corpo della Provincia, gesuiti e laici.

Facciamo nostre le parole di Papa Francesco: «È urgente discernere e trovare la vitalità dello Spirito per promuovere, insieme agli altri, le dinamiche che possono testimoniare e canalizzare la vita nuova che il Signore vuole generare in questo momento concreto della storia. Questo è il tempo favorevole del Signore, che ci chiede di non accontentarci e ancor meno di giustificarci con logiche sostitutive o palliative che ci impediscono di assumere l’impatto e le gravi conseguenze di ciò che stiamo vivendo. Questo è il momento giusto per incoraggiarci a una nuova immaginazione di ciò che è possibile con il realismo che solo il Vangelo può offrire. Lo Spirito, che non si lascia chiudere o strumentalizzare con schemi, modalità o strutture fisse o superate, ci propone di aderire al suo movimento capace di “fare nuove tutte le cose” (Ap 21,5)».

Vi propongo, quindi, di intraprendere tutti insieme un cammino di ascolto spirituale e di comunicazione gratuita tra noi, per condividere ciò che lo Spirito sta muovendo in noi e che Egli ci guiderà a riconoscere come la volontà del Padre. E’ un cammino che, nei prossimi mesi, potrebbe portare ad appuntamenti tra noi, in forme ancora da definire e a cui stiamo lavorando.

Si tratta di un processo diverso da quello vissuto recentemente per la comune pianificazione apostolica; si tratta di una chiamata alla fiducia reciproca e all’audacia, data la situazione che stiamo vivendo; si tratta, inoltre, della possibilità bella di aiutarci tra noi nel trovare la strada per la nostra missione “rinnovata”, in un mondo che ha “il costato aperto e le mani piagate” dagli effetti di questa crisi; si tratta di non perdere nulla della misteriosa fecondità di questo tempo.

Vi chiedo quindi di farmi partecipe dei frutti dell’ascolto spirituale a cui vi ho invitato. Chiedo la grazia per tutti noi di non essere increduli e tiepidi nella chiamata a collaborare nel suo Regno e di non temere di mettere il dito nelle ferite nostre e del mondo per poter scorgere la profondità della sua misericordia e la forza della sua pace.

Vi chiedo di rispondere a questo appello, in questa prima fase, anche attraverso le domande seguenti, entro l’8 maggio 2020, inviando una mail al Padre Socio oppure in altra modalità da voi preferita.

Desidero che tutti, anche quanti hanno meno consuetudine con molto moderni mezzi tecnologici, possano rendersi presenti.

  1. Come stai vivendo questo tempo? Quali speranze e quali aridità?
  2. Secondo te che cosa sta svelando del nostro vivere?
  3. E che cosa ci potrebbe dire per il dopo?
  4. In quali aspetti la tua vision è stata confermata e in quali è stata messa in discussione?
  5. Come definiresti oggi la spiritualità ignaziana? In quali punti è più sollecitata?
  6. Come immagini la nostra missione e il nostro essere amici nel Signore dopo la pandemia?
  7. A che tipo di conversione ti senti chiamato?
  8. In quale aspetto del tuo cammino più ti sei sentito messo in discussione?

Dopo questa prima fase, vi informerò sui punti su cui soffermarci successivamente e sulle modalità.

In Cristo,
P. Gianfranco Matarazzo S.I.
Provinciale

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